Racconto di Barbara Floris
BARBARA FLORIS 

Souvenir

Non era stata fortunata. Lui se n'era andato a fine giugno, così, semplicemente, togliendo i suoi abiti dall'armadio e dal comò, salutandola con le lacrime agli occhi. Lei l'aveva lasciato uscire, poi aveva chiuso la porta ed era scoppiata a piangere lasciandosi scivolare a terra. No, non era possibile, si diceva con il volto tra le mani. Dopo tutte quelle parole, le promesse, le vacanze progettate, tre settimane in Florida, loro due soli, dopo tutto ciò il mondo le era crollato addosso.
Ancora una volta.

Ma era estate, tempo di divertimenti, tempo di lunghi soggiorni lontano dalle banalit6agrave quotidiane. Era estate e forse non valeva la pena rannicchiarsi in fondo al baratro. Questa volta voleva reagire, dimostrare a se stessa che era più forte del destino.
Niente più Florida? Pazienza, il mondo è grande, gli amici sono sempre pronti ad accoglierti come «aggiunta» dell'ultimo momento, tanto nel camper posto ce n'è...
Perché no?
L'importante era crederci, l'importante era ricordarsi di buttare dalla finestra lo spazzolino da denti che lui aveva dimenticato e riappropriarsi del letto a due piazze.
E poi via, sulle ali della fantasia, tutti insieme, i «magnifici sette», sette trentenni con alle spalle esperienze diverse, sette trentenni alla ricerca del vello d'oro, lungo un cammino all'insegna della spensieratezza.
La vita in fondo è un viaggio, la meta una libera interpretazione. Tutti sul camper, attraverso le strade dell'esistenza, un viaggio per molti immaginario, ma per altri l'essenza della loro presenza su questa terra.
Non era difficile dimenticarlo mentre procedeva alla scoperta dei misteri che la circondavano. Non c'era alcuna fretta e le soste si moltiplicavano, mentre le discussioni portavano a divagare su argomenti disparati, l'amore, la solitudine, l'amicizia.
Quell'estate che doveva essere la «loro» estate, quella vacanza che doveva suggellare la loro unione era diventata un viaggio verso se stessa, uno stacco da tutto ciò che la circondava nella vita di ogni giorno.

Ed il mare apparve all'improvviso, dopo la curva, in tutta la sua silenziosa immensit6agrave.
«Fermati!», impose Flo'. Ed appena accostato scese come un turbine, correndo verso quel mare, quell'acqua così azzurra. Lui non c'era, ma l'estate era nell'aria, nel mare l6agrave davanti, nel viaggio in corso e finalmente dopo tutti quei chilometri di strada nell'entroterra un paesaggio più estivo.
Il vento le scompigliava i capelli e l'aria salmastra le impregnava i vestiti.
«E se restassimo qui per questa sera?» propose.
La baia era invitante, la sabbia bianchissima, la spiaggia deserta. Solo un chiosco di bibite fresche in fondo all'insenatura ed un ristorante a picco sul mare davano un tocco di vitalit6agrave e di colore.
«Sì, va bene, possiamo anche fermarci qui - rispose Mau a nome di tutti gli altri. - Per pranzo abbiamo ancora della frutta e stasera potremo provare quel localino in fondo, in cima alla scogliera. E poi, se rimane sereno, un bel bagno a mezzanotte con il favore della luna piena non ce lo toglie nessuno... Ci state?».
La proposta era rivolta a tutti, ma i suoi occhi si soffermarono sulle spalle di Flo' voltata verso il mare. Chiss6agrave, forse poteva essere la volta buona, la grande occasione. O forse...

Flo' era perduta nei suoi pensieri, nel tempo trascorso e sprecato per lui, mentre forse sarebbe valsa la pena continuare ad aspettare Mau, sperando che prima o poi facesse la prima mossa... Ed invece, niente, NIENTE, anzi, era arrivato l'altro, l'altro che l'aveva ammaliata ed amata come mai nessuno aveva fatto prima. Tutto di nascosto, lontano da Mau e da quel suo amore inconfessabile e quasi impossibile...
«Facciamo il bagno?», chiese Mau in quel momento, e senza attendere si sfilò la maglietta, tolse il berretto e lasciando le sue inseparabili infradito giù dal camper corse nell'acqua, seguito dagli altri. Anche Flo' li seguì, felice di assaporare il lambire delle onde sul suo corpo piacente e gi6agrave abbronzato.
Le ore passavano lentamente, piantati gli ombrelloni sulla spiaggia era veramente piacevole stendervisi sotto e sonnecchiare mentre le voci dei compagni quasi la cullavano. E Flo' non si accorse neanche di essersi alla fine addormentata a pancia in giù, con solo la testa rimasta all'ombra.
Fu una pallonata di Andre a svegliarla, mentre il sole scendeva pigramente verso l'orizzonte. Il tempo di un altro bagno e poi tutti a prepararsi per andare a cena.

Ma a mezzanotte erano di nuovo sulla loro spiaggia. Ci fu chi non se la sentì di entrare in acqua ed alla fine rimasero in quattro.
Era semplicemente fantastico nuotare illuminati dalla luna. Il mare sembrava olio, fin troppo calmo per essere vero, che paura entrarci, non si vedeva il fondo, tuttavia appena ci si abituava a quella strana luce il fondo appariva in tutto il suo splendore, l'acqua era trasparente e calda, calda come un abbraccio tanto bramato, calda come un amore che ti pervade tutta e non voleva più lasciarti.
Fu quasi per scherzo che Lu' si tolse il costume e facendolo roteare fuori dall'acqua sfidò gli altri a fare altrettanto. E la sfida fu accolta. Rimanendo a pelo dell'acqua tutti e quattro si trovarono nudi a nuotare, nuotare nel mare con il proprio corpo accarezzato da quell'acqua calda. Nuotare liberi da ogni inibizione, liberi dai pensieri, padroni di se stessi, una bracciata dopo l'altra, pigramente, per poi lasciarsi ninnare dal suono dell'acqua che lambiva gli scogli poco distanti. Fermarsi un attimo e voltarsi per vedere dove sono i compagni di quest'esperienza, sì, per il bisogno di un contatto, per condividere quest'ebbrezza...
E lui... lui, Mau. Lui stava galleggiando mollemente, lo sguardo alla luna. Una notte magica, una notte d'estate inondata dal desiderio di tentare, tentare quell'approccio a lungo sognato. Si rimise allora a nuotare e la raggiunse.
Due nudit6agrave in un mare complice, alla fine vicine, muovendo i piedi per stare su, che strano, non fa niente freddo, il costume in una mano lei, in testa per fare il buffone lui... gli altri due che ridevano e scherzavano poco più in l6agrave, mentre l'immensit6agrave di una serata stregata avvolgeva Flo' e Mau.
Adesso o mai più... pensò lui.
La guardò. L'estate, il mare, un sogno...
La baciò, leggero, sulle labbra salate...
E successe, successe davvero, la scintilla scoccò, i loro corpi si cercarono carichi di desiderio e finalmente si trovarono... impacciati prima, ridenti e felici però di avercela fatta. Si strinsero, si amarono, era l'estate, al mare, poteva funzionare, bastava volerlo.
Tornarono a riva cambiati dentro ed innamorati. Non era solo per una notte, il viaggio sarebbe continuato, gli altri avrebbero capito e ne avrebbero gioito.
Doveva succedere, era destino.

Il mattino ripartirono tutti insieme, c'era ancora tempo per girare il resto della costa nord della Sardegna. Quel giorno si era rannuvolato, forse si sarebbe anche messo a piovere... Niente più bagno di mezzanotte né luna piena... Ma che importava...

Copyright © 1994

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