Maria Antonella Sturlesi

Poesie
di Antonella Sturlesi
Pagine: 42
Prezzo: 8,00 euro

In questa pagina vengono presentate le prime tre poesie del libro dell'Autore. Chi desidera acquistare una o più copie del volume, deve inviare una e-mail all'ali@pennadautore.it.

MARIA ANTONELLA STURLESI - Chi mi conosce mi definisce così: sognatrice, viaggiatrice, artista, ro-mantica e soprattutto “una che scrive sempre ed ovunque”.
Scrivo da sempre, da tanti anni.
Ho sempre scritto per fotografare con le parole e su un foglio bianco le mie emozioni e le mie sensazioni provate in quel preciso momento.
Amo la mia terra d'origine (la Toscana) e a lei dedico parte del mio scrivere.
Amo le persone che in tutti questi anni mi sono state vicine e a cui dedico questo libro.
Da anni opero come volontaria presso l'Associazione “FOR LIFE”, che sostiene a distanza progetti in terre Ugandesi promuovendo iniziative finalizzate alla raccolta fondi e alla commercializzazione di manufatti provenienti dai laboratori artigianali.
L'intero ricavato del libro andrà a sostegno di un progetto per la realiz-zazione di un villaggio autosostenibile in Uganda, in una delle regioni più bisognose, la Karamoja.

Esile creatura dall’elegante figura tenera e conturbante dell’uomo tu sei l’amante, bionda, rossa o bruna per lui tu sei la dea fortuna; fortuna e dannazione per lui tu sei l’eterna tentazione. Il tuo corpo celestiale È lui che fai star male, se poi sei anche bella è te che vuole per anima gemella, se a volte lo fai soffrire forse ancor oggi per te è pronto a morire. Però se lo sai amare pronto lui è naufragar nel dolce tuo mare; mare profondo del tuo amore che scaturir fai per lui dal cuore; oh esile creatura dall’elegante figura tenera e conturbante è di lui che sei Vera Amante.

Per strada ho incontrato un ragazzo cieco, mi sono fermata a guardarlo e lui come se potessi vedermi si è avvicinato, mi ha sfiorato il viso con una mano tremante e mi ha chiesto: “Come il sole?” Ed io gliel’ho spiegato. “Come la luna?” Ed io gliel’ho descritta. E mi ha chiesto: “Com’è il mondo?” Ed io piangendo gliel’ho inventato.

Abbiamo visto sorgere l’alba dopo un intera notte trascorsa a parlare di lui, che se ne era andato portandosi via tutta la tua voglia di vivere. “voglio solo morire” Che paura a lasciarti sola!! Non sopportavo l’idea che una donna volesse morire perché un uomo chiudeva una storia. ti ho preso anche a schiaffi, ricordi Bea? Il tempo è scivolato sulle cose e su di noi e adesso ci ritroviamo di nuovo qui… a parlare e a confrontare anelli di speranza… raccolti via via… La stanza è la stessa ma tu, amica mia, sembri un’altra così serena e sorridente. Mentre intrecci i capelli di tua figlia… E vivi l’amore di allora… Che non credevi più possibile...