Giuseppina Danese Zini

  
Poesie
di Giuseppina Danese Zini
Pagine: 37
Prezzo: 10,00 euro
ISBN 978-88-6170-095-6


In questa pagina vengono presentate le prime tre poesie del libro dell'Autore. Chi desidera acquistare una o più copie del volume, deve inviare una e-mail all'ali@pennadautore.it.

PROFILO DELL'AUTRICE

GIUSEPPINA DANESE ZINI - Nata a Valdagno (VI), nel 1947 e cresciuta nella piccola frazione di San Quirico, ai piedi delle Piccole Dolomiti. Fin da bambina componeva le sue prime rime sui banchi di scuola, ma teneva tutto per sé, finché un bel giorno, spinta e incoraggiata dalla sua carissima maestra Livia Povoleri, accetta di rendere nota questa sua passione ed entra a far parte del «Cenacolo dei Poeti Dialettali Vicentini». In questo gruppo l’amica Ines Scarparolo la introduce nel mondo dei Concorsi Poetici e le sue poesie ottengono subito molte segnalazioni di merito ed anche alcuni Primi Premi.
Dopo essersi sposata rinuncia all’insegnamento per educare i due figli Enrico e Silvia, ma continua a dare lezioni privatamente ai bambini e ai ragazzi bisognosi.
Impegnata nel pubblico e nel sociale, nei ritagli di tempo si dedica alla Poesia in Lingua e in Dialetto.

 

INTRODUZIONE
di Ines Scarparolo

Forse la Poesia è un velo impalpabile dell’infinito Amore che avvolge l’universo e che permea l’animo dell’Uomo di sfumature preziose che sanno di Mistero, Musica e Colore.
Grazie alla magia di un verso, il Dolore, spesso ineluttabile compagno di Vita, muta in Speranza; la Solitudine del Cuore, il Vuoto del Pensiero, la Fragilità del Corpo, s’infrangono e si acquietano trovando, nell’Armonia poetica, la riva sulla quale adagiarsi e sostare.
Non è possibile avvicinarci alla Poesia di Giuseppina Danese Zini, senza trovarci smarriti dinanzi a immagini di struggente malinconia e, nel contempo, di forza, di fiamma amorosa, di voglia di vita. La poetessa riesce a far vibrare l’animo del lettore con metafore di inusitata potenza, condotte da un’indubbia valenza classica commista a un cromatismo espressivo particolare che emerge, con speciale incisività, soprattutto nelle poesie scritte con il linguaggio delle radici, quel dialetto dell’Alto Vicentino che ancora conserva una rustica e colorata immediatezza lessicale, persa ormai quasi completamente nella zona urbana. Sono versi che rompono gli argini dell’usuale e paiono infiggersi con forza nell’animo per accarezzarlo, subito dopo, con vibrante calore; raccontano di un Amore che, pur straziato dal rimpianto, sa trarre forza nuova dalla meraviglia delle piccole cose: «... Ma nel vento / che delicato caressa le foje, / el to Spirito me conpagna / e’l disegna binari novi / dentro el me vecio core». (da “Sonava la canpanela”).