Poesie di Giancarlo Zedda
       Pagine: 48
       Prezzo: 6,00 euro
       E-mail: giancarlo.zedda@tiscali.it
      

     

    PROFILO DELL'AUTORE

    GIANCARLO ZEDDA - Poeta e narratore, è nato nel 1966 a Genova dove vive. Membro di Accademie culturali, ha vinto diversi premi letterari. Sue poesie figurano in riviste, antologie anche di carattere scolastico e sono state tradotte in altre lingue. Ha pubblicato i volumi «Boccioli Appassiti», «Onde di vita», «Pensieri sotto l’albero», «Dal Ponte della nave dei sogni». Si sono occupati della sua poesia diversi critici.

        Preghiera
        
        O Signore misericordioso, salva le nostre anime peccatrici
        in balìa della tormenta dei nostri giorni.
        
        Affiancaci nel percorso dell’impervio sentiero di vita,
        illuminando i nostri passi incerti con la luce della fede.
        
        Rendi noi tutti meno egoisti e più fratelli,
        poiché spesso dimentichiamo d’essere figli
        di un unico Padre e dell’Immacolata Maria.
        
        Dona pace ed amore ai nostri cuori
        ed aiutaci a sopportare la sofferenza
        che rabbuia le nostre anime
        e che ci rende più fragili.
        
        Avvolgici nel manto della Madonna
        e guidaci col conforto della Tua parola.
        
        
        
        Totò, burattino del mondo
        
        Era il burattino del mondo e snodava la sua comicità pura
        sulle tavole dei palcoscenici della rivista,
        donando risate di gioia per poche lire;
        poi vennero i set cinematografici e quelle movenze, quelle battute,
        s’immortalarono sulle pellicole.
        
        La sua maschera con bombetta, buffamente elegante,
        quel mento un po’ storto e quei grandi occhi colmi di malinconia,
        ne hanno fatto uno dei comici più amati.
        Generoso Principe dall’animo sensibile,
        geloso dei suoi affetti più cari, contraddittorio e coerente
        così come la vita si mostra.
        
        Poeta ed autore di canzoni d’amore,
        testi che possono nascere solo da un fertile cuore,
        frastuoni sul set e rigoroso contegno tra le mura di casa.
        Due vite in una che s’osservavano divertite.
        Il suo “Tocco e ritocco” con Castellani, la spalla di sempre,
        sul wagon-lit del treno;
        la teoria dell’umanità divisa tra “Uomini e caporali”,
        la “Livella” che dovrebbe renderci più umili,
        i falsari della banda degli onesti, con De Filippo e Furia;
        la vendita della Fontana di Trevi con Taranto,
        la miseria e la nobiltà proposte dalla vita
        ed infinite immagini che custodisco nel cuore,
        me lo faranno amare per sempre,
        poiché egli cavalcherà eternamente le mode.
        
        Non basteranno neppure tre funerali per seppellire
        la sua straordinaria versatilità,
        poiché è pur vero che “Signori si nasce” e lui... modestamente,
        lo nacque.
         
        
        Pozzanghere
        
        Ogni pioggia lascia sul suolo pozzanghere
        entro le quali sopravvivono le nostre emozioni,
        sino ai primi raggi di sole che paiono cancellarle
        come nel gioco della memoria
        abile negli inconsci travestimenti.
        
        Gli occhi di un cuore stanco
        osservano i cristallini colori
        che tentano invano di resistere
        prima dell’inevitabile secca.
        
        Scivolano lentamente le illusioni
        con sospirati sussulti,
        mentre l’oggi diviene passato
        e sul futuro incombono nubi d’incertezze.
        
        
        
        
        
        Amica notte
        
        Amica notte, oggi sei la sola mia compagna.
        La tua luna e le tue stelle hanno preso i miei pensieri
        ormai celati sul tuo grembo, lontani dalla mia vista.
        
        In quei tuoi giochi di luce argentata e dorata
        scopro la figura di lei, che pare sorridermi.
        
        Vorrei che questa notte non finisse mai,
        per non distogliere il mio sguardo da lei,
        per illudermi della sua vicinanza.
        
        Resterò sveglio, per tutta la notte,
        vincerò la battaglia contro Morfeo,
        non chiuderò neppure un istante i miei occhi,
        per continuare ad ammirarla e sentirla accanto.
        
        Forse anche lei starà osservando questo squarcio di cielo,
        in silenzio, in questo scenario stellato, che profuma di magia.
        Basterebbe tendere le mani ed incontrarsi 
        per non lasciarsi mai più.
        

- VETRINA LETTERARIA -

 
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