Poesie di Leila Gambaruto
       Pagine: 37 
       Prezzo: 7,00 euro
       Tel.: 011 9412836

     

    PROFILO DELL'AUTRICE

    LEILA GAMBARUTO in CARGNINO vive a Chieri con la famiglia. Ama viaggiare, coltivare rose, collezionare libri ed è molto sensibile al fascino dei colori, che inserisce spesso e volentieri nelle sue opere. Presente in campo letterario da alcuni anni, ha vinto diversi concorsi con poesie e novelle (Premi Nocciolino, Tallone, A.N.A. di Lacchiarella, Premio Pianezza, A.P.T., Renzo Pezzani, Circolo Endas). Inoltre ha raccolto lusinghieri consensi, menzioni e segnalazioni di merito in altre manifestazioni e molte sue poesie sono state inserite nelle antologie dei concorsi.

        Amando sui monti rosati
        
        Ricordi, oh effimero amante,
        la nostra passione d’estate?
        Quel tempo sì gaio e brillante,
        quel gusto di labbra salate?
        
        Rammenti le gioie svanite
        tra biondi ranuncoli in fiore
        e i cespi d’infide amanite
        coperte d’ardente rossore?
        
        Che giorni di fiamme nel vento
        bruciando fascine di sole,
        che notti, che sogni d’argento,
        che pioggia di vane parole!
        
        
        Che voglia di ridere ancora,
        di stare allacciati vicino,
        con l’anima intrisa d’aurora
        nell’algido, chiaro mattino!
        
        Poi, come sui monti rosati
        la nebbia di latte è venuta,
        sui giovani amori passati
        la lama del tempo è caduta.
        
        Di quella passione d’estate
        rimane un’impronta leggera
        di piccole volpi dorate
        che vanno alla fonte di sera.
        
        
        
        
        Rose di luna
        
        Rose di luna,
        sfumate leggere
        dal pennello della notte,
        ancora sfogliano
        cangianti trasparenze
        di petali e spine
        sul raso della tua pelle.
        
        E ancora, senza fine,
        come serica falena
        ebbra di luci e argento,
        il mio sogno intreccia
        arabeschi di desiderio,
        morendo nel cuore fatale
        d’una effimera corolla.
        
        
        
        
        L’innocente
        
        Se tu d’amore parli, io ti credo,
        per te respiro, fresca d’innocenza,
        angelo perso, mai non penso o vedo,
        e volo in cielo solo in tua presenza.
        
        Se chiedi ch’io t’attenda, ebbene attendo,
        come un ciliegio in boccio attende il sole,
        congelo il tempo e l’anima sospendo,
        pronta a fiorire in serti di parole.
        
        Se dici che mi lasci, non t’intendo,
        perché sorda mi fa la mia follia,
        disegno cuori e stelle, poi li appendo
        e aspetto che ritorni per la via.
        

- VETRINA LETTERARIA -

 
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