Poesie
di Renato Iacomino
Pagine: 131
Prezzo: 15 euro
ISBN 978-88-6170-020-0
 


 

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PROFILO DELL'AUTORE

RENATO IACOMINO è nato a Napoli il 29 agosto 1927.
Laureato in giurisprudenza è stato Dirigente statale e Presidente di Sezione di Commissioni tributarie.
Poeta e scrittore, ha partecipato a numerosi concorsi letterari ottenendo coppe, medaglie, targhe, attestati e menzioni. È stato, inoltre, finalista in vari concorsi.
Sue poesie figurano in numerose pubblicazioni ed antologie di premi.


      Il velo del silenzio
      Ti prego
      dammi almeno una risposta
      alle domande che mi porto appresso.
      Forse il rumore annulla
      la voce 
      e l’eco stanca
      non esce dal tormento
      del mio mondo.
      
      Ti prego
      fammi udire la Tua voce
      dimenticata sotto le valanghe
      dei giorni persi
      rincorrendo sogni
      inutilmente effimeri
      banali
      per ritrovare il pianto che cancella.
      
      Ti prego
      non lasciare inascoltata
      la mia preghiera piena di speranza
      di capire la vita ch’è trascorsa
      veloce in un momento
      ed accettare
      l’ultimo istante come dono amico.
      
      Ti prego
      squarcia il velo del silenzio.

      Il trapano
      Parola
      come trapano capace
      di forare
      pensieri e seminare
      nei varchi aperti
      dal rumore i dubbi
      o le certezze.
      Martellante a volte
      a volte con un sibilo soltanto
      tenta con forza
      di scavare dentro
      convinzioni scontate
      per scolpirvi 
      con voce ferma
      priva di dolcezza
      anche a chi è sordo
      a chi non vuol sentire
      eterne verità dimenticate
      senza lasciare un segno.
      Ed aiutarci
      a capire e capirci.
      E se fallisce
      allora è meglio
      ascoltare il silenzio.
      

      Parabola
      Una formica 
      si trascina appresso
      spingendo 
      rotolando un solo chicco
      scavalcando 
      montagne di pietruzze.
      Un gatto aspetta
      nascosto all’ombra
      d’una siepe amica
      la preda
      una lucertola 
      od un topo
      distratto.
      Un uomo stanco
      d’aspettare il suo topo
      si riposa 
      asciugando sudore e delusione
      dopo la spinta
      del suo chicco
      e accanto
      ha una pagnotta
      senza più sapore.
      

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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