Albo d'oro

 

TERZO PREMIO TROFEO PENNA D'AUTORE
MEMORIAL SERGIO MARTINELLI
SEZIONE E (poesie singole a tema libero)
RAMIS TENAN di
Lendinara (RO)

IL GRANDE FIUME

Incontro al sole scorrono i ruscelli
con gli occhi azzurri carichi di luce
e cantano vibranti al cielo terso
la gioia incontenibile tra i sassi.

E scendono veloci già dal monte
mostrando l’irruenza giovanile
tra i boschi e i prati verso la pianura
e gonfiano improvvisi il grande fiume.

E lui raccoglie queste primavere
ancor selvagge e forti nel suo grembo
e poi le sfibra tra i meandri antichi
portandole confuse verso il mare.

Il grande fiume ha il passo lento e greve
e vaga tra i frutteti e il grano d’oro,
dischiude le sue braccia tra le valli
sognando gli occhi azzurri dei ruscelli.

Anch’io, sfinito, vago in questa terra
e porto in me le nostalgie più care,
immagine del grande fiume stanco
che cerca la sua fine là... nel mare.



IL TEMPO

La magica penombra della notte
porta al mio cuore l’ultima dolcezza
d’una fiabesca melodia perduta
che un pianoforte suona in lontananza.

Si perdono le note nello spazio
e, quasi per incanto, mi ritrovo
avvolto nel respiro dell’eterno,
nell’illusione tragica del tempo.
Quel suono dice che non c’è un passato,
e che l’arcano senso della vita
non poggia sul presente o sul futuro,
ma varca tutti i limiti: è un mistero.

Il tempo è un solo istante ed è infinito,
enigma impenetrabile per l’uomo,
fluisce nello spazio senza fine,
e si confonde con l’eternità.
E passa come musica su tutto,
sulla natura e sulla gente ovunque
e lascia un segno a volte non compreso,
ma carico di impulsi e di memorie.

La musica che ascolto è nata ieri,
e nasce adesso e porta in sé il domani
e sfugge come il tempo e l’illusione
di un sogno che alla luce si scolora.
Un pianoforte suona in lontananza
la sua fiabesca melodia perduta.
Il cuore s’apre al tempo per gustare
fugaci istanti di felicità.


LO SPECCHIO

Era una fiaba, c’era Biancaneve
e la matrigna perfida bramava
una risposta certa dallo specchio.
E lui corrispondeva alle sue brame.

Ed io sognavo e con la fantasia
interrogavo anch’io lo specchio amico
e già sentivo la sua calda voce
rasserenarmi il cuore nel futuro.

Di quella fiaba ormai rimane solo
il fascino infantile di uno specchio,
nell’illusione di sentire ancora
quelle risposte tanto sospirate.

Di quello specchio, scrigno di illusioni,
non resta che un inutile riflesso,
un lampo che t’inganna, un’apparenza,
e un alito impalpabile lo appanna.

Si spegne l’illusione nella vita
davanti ad uno specchio che riflette
soltanto quel che percepisce: il vuoto,
il vuoto del mio cuore rassegnato.

Per queste poesie Ramis Tenan ha ricevuto il Diploma di Terzo Premio, la Targa con la piumetta in oro di Penna d'Autore e l’Antologia del Premio con le poesie e i racconti finalisti.

Copyright © 2006

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