Albo d'oro

 

TERZO PREMIO TROFEO PENNA D'AUTORE
MEMORIAL SERGIO MARTINELLI
SEZIONE C (poesie singole a tema libero)

LEILA GAMBARUTO di Chieri (TO)

 

IL POSTO DELLE MORE

Ricordi? L’estate moriva,
il bosco cambiava colore
e caldo nell’aria saliva
l’intenso profumo di more.

Celata nell’ombra discreta
l’alcova di foglie frusciava
e come una rosa segreta
l’amplesso d’amore sbocciava.

Ricordi? Le dita intrecciate,
la febbre dei giochi proibiti,
il gusto di cose vietate,
l’odore dei giorni fuggiti.

Poi, come un airone tradito,
l’amore è volato lontano,
lasciando nel rovo appassito
un sogno che muore pian piano.

Distesa nell’erba bagnata
ho perso l’orgoglio e l’onore,
ma ancora, in quest’alba gelata,
ti penso e mi struggo d’amore.

 

CENTOMILA SOLI

Il sole accarezza
con strisce di luce chiara
le mani di una vecchia
che muore sola.

Nella sua mente vuota
caos e silenzio.

Soli incandescenti
perduti nel nulla
roteano follemente,
cozzano, esplodono.

Fiammeggiano silenziose vampate
in neri spazi siderali.

Gelide comete di ghiaccio
solcano scintillando
cieli opachi di follia
sospesi nel tempo.

Si spengono ricordi e rimpianti
come fredde stelle morte.

D’improvviso, scorie di ricordi
disegnano il profilo chiaro
di un giovane amore
perduto nelle pieghe del tempo.

Il silenzio della notte infinita
si riempie di melodie.

E l’armonia di quel ricordo
accende di luci boreali
gli spazi oscuri del nulla,
come centomila soli.

 

FENICE ARDENTE

Sospesa nella fredda notte viola
aspetto il sonno, stesa nel mio letto,
l’attendo ansiosa sotto le lenzuola,
come un’amante attende il suo diletto.

Gocce di tempo stillano pian piano
scandite dalla sveglia ticchettante:
ogni momento scivola lontano
e il sonno ride, ironico e distante.

Momenti blu di notte insonne e vana,
ascolto nel silenzio i miei pensieri:
suonano a morto, come una campana
sospesi tra rimpianti e desideri.

Amore mio, partito e perso ormai,
il tempo dei ricordi è troppo corto,
io ti calpesto inutilmente, sai,
perché rinasci ancora e non sei morto.

Piango pensando a te, fenice ardente,
vorrei vederti cenere e sei fuoco,
risorgi sempre, vivida e splendente,
bruciando le mie notti, poco a poco.

Ritorna almeno tu, sonno distante,
prendimi tra le braccia piano piano,
stringimi forte a te, come un amante,
dammi la pace e portami lontano.

Per queste poesie Leila Gambaruto ha ricevuto la Targa di Terzo Premio con la piumetta d'oca in argento di Penna d'Autore e l’Antologia del Premio con le poesie e i racconti finalisti.

Copyright © 2007

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