Cuore traboccante
dei diamanti che ho trovato
scavando nelle pieghe del mondo,
ho in me incisi a fuoco
il tormento e l’estasi di Michelangelo,
la bramosia di luce di Vincent,
l’ascesi di Francesco,
il misticismo di Etty,
la musica sublime di Wolfgang,
la magia delle pietre parlanti di Gaudí .
E ancora
l’ombra elevante delle chiese romaniche,
lo stupore delle notti stellate,
la promessa dell’arcobaleno dopo la tempesta,
il suono che accarezza le pinete,
il silenzio arcano delle montagne.
E l’amicizia sicura e preziosa dei libri
che hanno acceso il mio spirito
e l’han plasmato.
Mi accorgo a un tratto
dell’immenso tesoro
racchiuso nel mio scrigno.
In un impeto incontenibile di gratitudine
m’inginocchio e chino il capo
sentendomi cattedrale
di luce svettante.
Planata danzando
nella brezza del tramonto
mi si posa in grembo
bianca piuma di gabbiano.
Ascesi di leggerezze dimenticate
vizze come antichi petali di rosa
nelle pagine ingiallite
di un libro di poesie.
Rinascono memorie
di calendari adolescenti.
Dov’era la mia anima?
Lievi effluvi ematici
carezzevoli e pungenti
investono le nari,
ricordo primitivo,
presagio di un’imminenza
greve.
Poi il tuo sorriso dolente,
con occhi offuscati e
voce riconoscente
cerca le risposte del cuore.
E subito l’anima sublima
il fallimento di tentativi vani.
Impietosa la luce dell’aurora
mi chiamava
al mio più ferale giorno.
Era dolore sfibrante
che piega la mente
su diafani mantra
in cerca di preghiere compiute.
È implorazione del cielo
per l’anima afflitta
che cerca pace.
Sarà spada trionfante
a sbaragliare le cupe ombre
di queste mie ore.
© Copyright by: Franca Gallizioli e Giovanni Saragoni
- VETRINA LETTERARIA -
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