Romanzo
  
di Antonio Greco
  
Pagine: 57
   Prezzo: non comunicato
   E-mail: a.greco@inwind.it
   Tel.: 0832 872316

 

INTRODUZIONE

In queste pagine si narrano le vicende controverse e penose di due giovani profondamente innamorati che, a causa della loro differente estrazione sociale, sono fortemente ostacolati, in primo luogo dai familiari della ragazza e da una parte del personale al servizio della famiglia, poi, indirettamente, dalla gente del paese, governata da una mentalità grezza di stampo medievale, che non trascurava mai di interessarsi a loro due, andando poi a riferire ai parenti della donna dei suoi incontri con il giovane; ed, infine, dagli amici ed amiche di cui i due, per ragioni di opportunità, sono costretti a circondarsi. Questa cerchia di amicizie, infatti, non fa altro che ordire continuamente inganni, tradimenti e macchinazioni varie ai danni della coppia che, stupita, non riesce a capirne le ragioni. Costretti dunque a destreggiarsi tra mille ostacoli, i due cercano caparbiamente di portare avanti, malgrado tutto, la loro grande storia d’amore.
Epilogo a grande sorpresa.
Personaggi e luoghi citati in questo scritto sono puramente immaginari.

L’Autore

 

PRIMA PARTE

Era un tiepido pomeriggio di Maggio, quando Angela, visibilmente emozionata, se ne andava tutta sola (o quasi) lungo certi viottoli di campagna a lei molto familiari, portando a spasso il suo cane, un collie dal lungo pelo striato di bianco e giallastro. Ne era molto affezionata, si può dire che lo trattasse quasi come una persona. Dal canto suo, l’animale ricambiava abbondantemente con grandi manifestazioni di affetto e di devozione.
Era trascorso ormai molto tempo da certi suoi riferimenti, e, pur avendo abbondantemente superato i cinquant’anni, Angela, presa da una gran nostalgia, non aveva resistito all’idea di rivedere quei luoghi a lei tanto cari. Erano tanti i ricordi che, proprio lì, lei teneva gelosamente custoditi e sempre vivi nella sua memoria: i dolci ricordi della sua gioventù. Era lì che aveva avvertito i brividi delle sue emozioni amorose, era lì che aveva sofferto le sue pene del cuore, era lì che aveva vissuto la sua grande e tormentata storia d’amore.
Angela era nata in una famiglia molto agiata, in un piccolo centro del Sud Italia. Terza di quattro figli, due maschietti e due femminucce, era cresciuta in quella casa acquisendo un’educazione di tipo ottocentesco, con una disciplina ferrea. Le donne potevano uscire di casa solo se accompagnate da un familiare uomo; frequentavano gli studi in collegio che raggiungevano sempre accompagnate da un congiunto che poi andava a rilevarle al termine delle lezioni. Così, Angela, come pure l’altra sorella, non aveva avuto molte occasioni per fare delle conoscenze e crearsi una cerchia di amici. Era arrivata a diciannove anni di età, e quel traguardo lo aveva raggiunto, non solo illibata, ma anche senza aver mai conosciuto giovani neppure a livello di semplice amicizia. Era una donna dal carattere molto dolce, di carnagione chiara, occhi celesti e capelli castano chiari; alta e ben formata, di aspetto molto fine ed uno sguardo che esprimeva tutta la dolcezza e la bontà di una donna indubbiamente eccezionale; una donna che farà perdere l’orientamento a Carlo.
Angela abitava in un palazzo a due livelli di vecchia costruzione, e quando doveva uscire di casa, c’era un grande portone da varcare, e lo faceva sempre e solo alla guida dell’auto di famiglia, con a bordo un immancabile familiare. Era impossibile, dunque, incontrare questa ragazza per strada, però si poteva vederla spesso, in diversi momenti della giornata, compatibilmente con le stagioni e le condizioni atmosferiche, sul balcone della sua camera, posta al primo piano dello stabile. Pertanto, chi avesse avuto qualche interesse verso di lei, avrebbe potuto così vederla tutti i giorni, ma era come ammirare un’opera d’arte a debita distanza e ‘ben protetta’, per impedire eventuali ‘contatti’ con chiunque.
Già da qualche tempo, Carlo si era messo ad ammirare quella figura, quasi astratta, restandone affascinato sempre di più. Via, via che i giorni e le settimane passavano, si faceva largo in lui, sempre più profondo, un sentimento che non sapeva ben definire, ma che di sicuro doveva essere un gran sentimento verso quella donna, che, per il modo e le circostanze in cui era possibile vederla e per l’espressione del suo incantevole sguardo, appariva come un’immagine fantastica, surreale, quasi fiabesca. Non vi erano più dubbi, Carlo era ormai pazzamente innamorato di lei, anche se non poteva credere di essersi potuto innamorare di una donna che lui stesso giudicava irraggiungibile, perché si trovava, rispetto a lui, aldilà di un gran vuoto, oggettivamente invalicabile. Tuttavia, se, per assurdo, avesse voluto ignorare tale condizione, Carlo non avrebbe ugualmente mai potuto avvicinare Angela, per il semplice fatto che, dal punto di vista pratico, le possibilità erano del tutto inesistenti; se a questo poi si aggiunge quel baratro che li divideva, che consisteva nella diversità dei loro ceti, (Angela era una donna ricca e quasi nobile, mentre lui era soltanto un modesto lavoratore, se pur di buona famiglia), ecco che Carlo aveva tutte le ragioni per non osare nemmeno di sognarselo. Ad ogni buon conto, avevano modo di vedersi reciprocamente, ancorché da lontano, spesse volte e tutti i giorni. Naturalmente, rispetto ai desideri ‘inconfessati’ di Carlo, non era molto. Lui, però, cercava di accontentarsi, consapevole che, al momento, quello era il massimo che poteva avere, ma senza togliersi l’illusione che poteva anche sperare in un futuro più accondiscendente. Così trascorrevano i giorni e le settimane, ma, nel frattempo, erano cominciati così i primi scambi di sguardi, significativi, che divenivano sempre più eloquenti, più profondi e persistenti. Si stava così instaurando tra loro un tipo di rapporto, silenzioso, ma che Carlo osava definire ‘stupendo’, a dispetto di chi a rapporti simili non ci ha mai creduto, peraltro, era supportato dal fatto che, purtroppo, non poteva essere altrimenti. Ormai si cercavano freneticamente con gli occhi e comunicavano attraverso gli sguardi. Si può definirla come si vuole, ma di certo loro potevano ben dire che era iniziata una vera storia, la loro storia, dolce e appassionata, e che ormai si protraeva già da mesi.

continua

- VETRINA LETTERARIA -

 
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