Poesie di Nino Nemo
       Pagine: 36
       Prezzo: 10,00 euro
       Tel.: 333 9393829

     

    PROFILO DELL'AUTORE

    NINO NEMO ha il pregio di raccogliere in un’unica emozione il significato recondito della vita, decodificato secondo immagini esistenziali che rifacendosi alle mille realtà dell’Uomo, ne fanno leggenda incantata, in versi visivi ed esuberanti, altamente descrittivi ed intensi.
    In tanta vitalità, pure appare lo spettro del tempo, indelebile ed inesplicabile, velato dal succedersi dei sogni, ma sempre accorto nel cancellare, giorno per giorno, le piccole impronte dell’Uomo.

    Michele Alemanno
    Da «OGGIFUTURO»

        Umiliati
        
        Calano su speranze
        di onesta giustizia
        lentezze quelle antiche,
        illusione di popolo,
        sui grandi misfatti
        tanto sbattuti senza veli
        sulle pagine per anni.
        
        Poi conflitti cavillosi
        forse quasi concertati.
        Burocraticamente soverchia
        silenzio tragico sempre
        l’evidente crimine
        dichiarato inesistente
        con testi spudorati.
        
        Indifesi, sono puniti
        solo i ladri di polli;
        a svernare con onori
        sono mandati sul sudore
        dei lavoratori tartassati
        i trafficanti di miliardi
        beffando gli onesti umiliati.
        
        
        
        
        Io ci sarò
        
        Dove l’albero del tempo
        dischiuderà le sue stagioni
        
        e quando tavole di speranza
        sgorgheranno splendenti
        negli oscuri vuoti del cosmo
        per l’ultimo disperato convivio
        
        e mentre sorrisi severi
        frantumeranno le esaltate
        anime o le abbandonate anche
        nell’indesiderato passo,
        
        se nessuno mi avrà soffocato
        con il nodo che mi attanaglia
        da sempre, lento, la vita
        immersa nelle amarezze
        d’una dannazione destinata,
        
        Io ci sarò nello spirito mio
        a gridare tutta la rabbia
        che mi ha fatto compagnia
        nella miserabile esistenza
        bollata come un grande dono:
        
        la giusta rabbia sputerò
        dal balcone dell’universo.
        
        
        
        
        
        Idoli
        
        Vagano tra i meandri
        di civili cervelli
        i resti ancora tribali
        d’idolatriche passioni.
        
        Sudano sofferenti
        marmi, gessi, cere,
        idoli scolpiti
        che ipocriti credenti,
        
        isteriche veggenti,
        con prodigi da fiera
        la fede riducono:
        simonia secolare.
        
        Del Vangelo Santo
        l’inganno perpetuano
        il Jesus non vivendo:
        latrìa di parole.
        

- VETRINA LETTERARIA -

 
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