Poesie
di Roberta Bagnoli
Pagine: 54
Prezzo: 10,00 euro
ISBN 978-88-6170-008-6

Opera 2ª classificata alla 13ª edizione del Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna d'Autore»

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PROFILO DELL'AUTRICE

BAGNOLI ROBERTA, nata a Firenze il 28-05-1955 - Dopo aver conseguito il diploma di maestra elementare, lavora come impiegata presso la Direzione Sistemi Informativi del Comune di Firenze. Fin da ragazzina si diletta a scrivere poesie e nel 2006 pubblica il suo primo libro: «Abbandono Confidenziale» edito da Ibiskos Editrice di A. Risolo. Ha partecipato a vari concorsi letterari, e le sue poesie fanno parte di diverse antologie. Nel 2005 la lirica «L’umore ballerino» si classifica al nono posto al premio «Cento Poeti per Cento Poesie». Nel 2006 riceve le segnalazioni di merito ai concorsi «Vittorio Alfieri» di Asti, «Tra le parole e l’infinito» di Caivano (NA), «Aronte» di Carrara, «Ibiskos», «Anguillara Sabazia», «Poesie e Racconti di Pace» di Luino; si classifica al terzo posto al concorso Prader Willi di Torino, vince una menzione d’onore a Costigliole d’Asti e si classifica tra i dieci finalisti del concorso internazionale «Mecenate» di Arezzo (sezione poesia inedita). In quello stesso anno si clas-sifica tra i finalisti alla XIII edizione del Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna d’Autore» di Torino nella sezione «Poesia Religiosa» e ottiene il secondo posto assoluto nella sezione «Silloge inedita di poesie».


      Troppe silenti parole
      Adombrano il cielo troppe silenti parole.
      A furia di scavare tra i ruvidi sassi
      s’imbratta la tenera crosta;
      è naturale rimanere indietro
      ad ascoltare il respiro del dolore,
      è innaturale fare coacervo di duro cristallo
      e temere che sgorghi in acqua di fresco ruscello.

      Nell'aria
      Sospesa nella spirale del tempo
      cerco la dimensione naturale 
      che dia respiro all’anima
      al di là dell’effimero orizzonte.
      Come l’eremita cerco la vetta
      attraverso il cammino impervio e ignoto,
      ma so che il silenzio
      è lievito prezioso per il cuore
      e l’infinito è giaciglio 
      di quiete per l’anima.
      Vive di sangue e di acqua il corpo
      ma senza luce sarebbe un buco di vuoto.
      Rimango in ascolto
      nell’aria canta l’aurora lontana,
      nell’aria risuonano i passi solitari
      dei monaci impietriti nei chiostri,
      nell’aria si nasconde il mistero
      del tempo immutabile.

      L'ultima nube
      Cerco di riunire e di portare a compimento
      con fatica quello che la vita ha sparpagliato
      e mi ha portato via incurante del dolore.
      Sono pesanti e stanche queste mani
      che fluiscono nel mare dei ricordi lontani.
      Sono anni sofferti, battuti dalla grandine e dal vento,
      sono anni scanditi con amore sotto il guardingo cielo
      ed ecco son fiorite nude le parole
      come viole minuscole sotto il sole.
      Sono parole che vomito di getto
      non senza sentire un buco dentro al petto.
      Mi sento lieve, sgombra di pensieri,
      come il cielo che si offre agli occhi
      questa mattina, cielo che ha lottato con ardore
      per cacciare via l’ultima, pesante nube
      carica di pioggia. 

    - VETRINA LETTERARIA -

     
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